Canada, Toronto
7 novembre 2017

Workshop B2B – 7 Novembre 2017 – Toronto – Canada

Scheda paese

Un Paese, tanti mercati, in una linea geografica che va da Montreal a Vancouver e ritorno, passando per l’Alberta. Come è noto il Canada è uno dei pochi paesi dove ancora la commercializzazione dei prodotti alcolici avviene in regime di monopoli provinciali.
I monopoli controllano tutti gli aspetti dell’importazione, della distribuzione e della vendita al dettaglio, che avviene in negozi gestiti dagli stessi enti (ad eccezione della provincia dell’Alberta e il British Columbia e Nuova Scozia). I buyer dei monopoli sono evidentemente influenzati dai trend di vendita e su questa base orientano i futuri programmi di acquisto.
Oltre alle scelte operate dai monopoli, sempre attraverso di loro è possibile un’importazione “privata” per conto di categorie di consumatori quali wine bar e ristoranti. Ciò permette loro di avere liste dei vini con oltre l’80% delle etichette scelte direttamente alla fonte e non nelle liste dei monopoli, con il vantaggio di permettere a nicchie di produzione di entrare sul mercato, ma con lo svantaggio per il produttore di avere una domanda soggetta a forti oscillazioni.
Pur registrando negli ultimi anni una crescita costante, il vino italiano subisce la concorrenza francese e statunitense, la Francia ha una quota di importazioni di oltre il 20% e continua a dominare il mercato canadese mentre il prodotto americano (californiano) ha registrato nell’ultimo biennio il più alto tasso di crescita (oltre il +9%), offrendo vini di qualità a dei prezzi comunque superiori alla media. L’Italia ha negli anni acquisito un livello elevato di immagine nei vini, specie i vini rossi.
L’andamento è dunque positivo per i vini made in Italy. Per quanto riguarda il trend di crescita, è esponenziale negli ultimi anni, con una forte concentrazione nell’area est.
I dati di inizio 2016 evidenziano un aumento di oltre il 4,7% (sul 2015) delle importazioni di bevande alcoliche in Ontario, l’Italia è al terzo posto come fornitore, con oltre 500 milioni di dollari.
Tra i vini italiani, crescono costantemente la richiesta di vini biologici e sostenibili e il successo del Prosecco, ma sono Pinot Grigio, Sangiovese, Bardolino, Valpolicella e i vini rossi in genere a rappresentare la zoccolo delle importazioni dall’Italia; bene anche i super premium come Brunello e Barolo.
Pur essendo cresciuto molto negli ultimi dieci anni, il mercato del vino in Canada ha ancora un notevole potenziale di ulteriore sviluppo. È sicuramente un mercato interessante ma non facile, bisogna comprenderne i meccanismi di funzionamento burocratico piuttosto complessi per riuscire a vendere i propri prodotti e la concorrenza è agguerrita soprattutto quella proveniente dai paesi americani: Stati Uniti, Cile e Argentina.

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